Il Latinorum : l’idea di Manzoni
Secondo gli Illuministi il Latinorum, la lingua classica usata dalla gente dotta e nella stesura delle opere letterarie, rappresentava un ostacolo alla comprensione della letteratura da parte di un pubblico vasto. Alessandro Manzoni condivideva questa impostazione.
Alessandro Manzoni era dell’idea che il cosiddetto Latinorum, la lingua dei dotti, non fosse quella giusta per la stesura di un’opera ritenuta importante e per un vasto pubblico come voleva che fosse “I Promessi Sposi”. Inoltre, al pari degli Illuministi, sosteneva l’idea che il Latinorum fosse anche un incolpevole strumento usato dai dotti e dai potenti per concepire e perpetrare l’oppressione a danno della gente semplice ed ignorante. I Francesi e l’Illuminismo avevano favorito l’uso delle lingue nazionali nella letteratura al fine di rafforzare il senso di appartenenza della popolazione e di superare gli ostacoli introdotti da una lingua antica e ormai comprensibile solo ad una minoranza di persone colte. Alessandro Manzoni conosceva senz’altro bene il Latinorum per averlo studiato da giovane, ma era assolutamente d’accordo con gli illuministi. All’interno del romanzo “I Promessi Sposi” il latino, la lingua dei potenti, diviene protagonista di un motivo abbastanza diffuso nella narrazione che è quella del sopruso e della sopraffazione: il Latinorum è il mezzo con cui la prepotenza a volte si esplica.
Il Latinorum nel romanzo Nell’incontro tra Don Abbondio e i Bravi, dopo l’avvenuto avvertimento circa il matrimonio non voluto da Rodrigo, il curato chiede disperatamente suggerimenti sul da farsi agli stessi malviventi che, dal canto loro, consigliano di appellarsi proprio alla sua cultura: “.. suggerire a lei che sa di latino?... a lei tocca..” i due gli rispondono. Il senso è ”Tu appartieni alla classe dei privilegiati, delle persone acculturate, quindi saprai bene come sbrigartela. Conosci il latino che è la lingua degli usurpatori,dei potenti, quindi non chiedere consiglio a noi che siamo ignoranti ed oppressi.. ” Un’altra interessante occasione, inoltre, si verifica nel secondo capitolo durante l’incontro tra Don Abbondio e Renzo: qui il curato utilizza proprio il Latinorum per confondere le idee al povero giovane. Il Promessi Sposo accusa il religioso di prendersi gioco di lui quando alle domande rivoltegli per spiegare la ragione del rinvio del matrimonio Abbondio inizia a snocciolare tutta una serie di parole e detti in lingua latina. In questo caso appare evidente come rappresenti lo strumento con cui il colto imbroglia e sopraffa il debole. |