Chi sono i bravi? Quello dei bravi può essere definito un vero e proprio fenomeno che Alessandro Manzoni decide di includere all’interno della vicenda de I Promessi Sposi. Ma, d’altro canto, caratterizzano il tempo in cui la stessa storia è ambientata.
Parlare dei Bravi significa, quindi, contestualizzare alcune particolari figure comparse nella narrazione, con il momento storico di riferimento di cui gli stessi rappresentano, se vogliamo, un prodotto. L’Italia, suddivisa com’è in tanti piccoli stati, vede proprio nelle zone del milanese e del nord Italia il dominio degli spagnoli contrastato da quello dei Francesi che regnano in altre zone della penisola. Questi bravi sono la faccia della malavita e della criminalità locale che commette azioni volgari e violente al soldo di signorotti senza scrupoli o in piena autonomia, ma per l’inevitabile necessità di sostenersi e riuscire a sopravvivere anche a costo di bassi e turpi atti di violenza. Si tratta del prodotto dell’inettitudine dei governanti, dei personaggi potenti ed esponenti di queste due grandi potenze dell’epoca impengnate in tante battaglie per la spartizione della penisola italiana, ma non in quella per l’eliminazione del brigantaggio dalle terre controllate.
Nell’esempio dell’incontro di Don Abbondio con i due malviventi, Manzoni non inventa alcun linguaggio, ma riprende proprio il modo espressivo che queste orde di criminali utilizzavano nel terrorizzare e trattare la gente comune durante i loro attacchi: quindi è naturale e comprensibile il timore serbato nell’anima e in corpo dal povero curato. Assistiamo all’imposizione, al furto della libertà dell’uomo di poter e voler rispettare la promessa di matrimonio fatta da Renzo e Lucia, quindi alla minaccia; la vita è messa in pericolo da una scelta contraria a quella prospettata dai due bravi. Si tratta di un modo di operare standardizzato e classico di questo tipo di persone che non hanno nulla da chiedere e tutto da pretendere; chiude il confronto tra i due e il curato l’inclusione del perfido e temuto Don Rodrigo. Quasi fosse una firma a rafforzare la durezza e l’assoluta serietà della minaccia avanzata. E guai a non rispettarne la volontà: la fama negativa dell’arrogante Rodrigo è legata anche alla coraggiosa sfrontatezza con cui i suoi bravi eseguono le loro minacce e le promesse di morte. |